giovedì 29 luglio 2010

Distributore per l'acqua

Quest'estate, per un breve periodo, le temperature sono schizzate ai massimi storici: nella mia mansarda un giorno ho trovato il termometro fermo sui 36°C.
Le formiche erano in fermento, buona parte riversata nell'arena in cerca di una via d'uscita. Fortunatamente le Messor hanno dimostrato di poter superare senza grandi perdite anche questi periodi di clima torrido.
Per aiutarle ho disposto nell'arena un abbeveratoio supplettivo. Al momento le mie formiche possono prendere l'acqua da 2 fonti: la provetta collegata al tubo, che ricarico dopo circa un mese, e da questo abbeveratoio nell'arena. In primavera usavo una conchiglia vuota di Helix come abbeveratoio, ma in estate l'acqua non vi durava un giorno.
il nuovo abbeveratoio invece ha una settimana di autonomia.
Ecco cosa serve:
  • 1 vasetto vuoto in vetro privo di coperchio (io ho usato uno alto e stretto che conteneva delle spezie)
  • 1 piattino più grande del diametro del barattolo (io ho usato un coperchio in latta di un barattolo di marmellata)
  • carta assorbente
  • acqua
Il tutto, come avrete intuito, è semplicissimo: prendete il barattolino, riempitelo di acqua, poi mettete 3-4 strati di carta assorbene appoggiati sopra al piattino, capovolgeteli sopra l'apertura del barattolo colmo d'acqua, e tenendo il tutto stretto assieme capovolgete il tutto. Posizionatelo poi dove volete all'interno dell'arena.

martedì 25 maggio 2010

Messor barbarus - Diario pag. 5: prime fasi di espansione della colonia

Questo è il grafico che illustra l'espansione della popolazione nelle primissime fasi del mio formicaio.
Il 14 marzo corrisponde all'arrivo della regina fecondata, il 1 giugno si schiuse il primo uovo, mentre il 28 luglio fu l'ultima data in cui riuscii a contare tutte le formiche, dopo l'impresa divenne troppo ardua.
Si può notare come l'andamento, subito esponenziale divenne ben presto lineare, la regina infatti è una sola e il numero di uova che depone una volta partita diviene costante.
Altra osservazione interessante è che lo sviluppo di operaie major (grafico viola) avviene non appena la regina inizia la deposizione costante a pieno ritmo.
Verso novembre la deposizione si arresta, il formicaio entra in un periodo di stasi, in cui le formiche sono sveglie ma decisamente rallentate nei movimenti. Durante l'inverno ho registrato circa una ventina di decessi ed infine verso i primi di aprile la regina ha ricominciato a deporre.

Il grafico in viola come detto rappresenta il numero di operaie major venute alla luce. Se il rapporto operaie minor/major fosse costante sarebbe facile fare una stima del numero di individui della colonia contando solo le major. Il problema è che non vi è un limite netto tra la forma minor e major, ma troviamo tutte le dimensioni intermedie rendendo di fatto il lavoro di conta poco oggettivo.

giovedì 13 maggio 2010

Costruire un formicaio in gesso - cpt 5 - l'arena (l'area di foraggiamento) e la discarica

L'arena o area di foraggiamento è il luogo dove le formiche compiranno le operazioni di perlustrazione, ricerca e approvvigionamento di cibo. Contribuisce anche all'areazione del formicaio, in quanto è un luogo completamente aperto. La sua realizzazione è alquanto semplice, ma richiede alcuni accorgimenti per evitare "fughe" indesiderate!

Ecco come si presenta la mia arena, notate a destra il tubo di collegamento col formicaio:

Qui potete osservare meglio il collegamento col tubo, ad incastro, e le operaie che cercano di portare una vespa morta all'interno del formicaio:

Procuratevi una bacinella di plastica di qualsiasi tipo, meglio se trasparente, per le Messor deve essere abbastanza grande, almeno 40 x 30 cm di base e 20 cm di altezza. Praticate un foro in una parete a circa 1 cm dalla base, il diametro del foro deve essere leggermente inferiore a quello del tubo di collegamento col formicaio, in modo da poterlo incastrare. per sicurezza fate passare il tubo di qualche centimetro all'interno dell'arena.

Mettere un po' di substrato all'interno dell'arena, terriccio misto a sabbia, ghiaino fine, ecc..., cercando di ricreare un ambiente naturale; l'importante è metterne molto poco e non accumularlo perchè le formiche potrebbero scavarci delle gallerie e decidere di trasferirsi in toto nell'arena, specie nei primi momenti di vita del formicaio... qualche millimetro di terriccio è più che sufficiente! Aggiungeteci poi pietre (anche qualche piantina grassa) e collocate l'arena in una zona luminosa, vicino ad una finestra, al contrario del formicaio in gesso che invece deve rimanere all'ombra.

Come evitare che le formiche escano dalla bacinella?
Dobbiamo adottare alcuni sistemi di contenimento.

Il più semplice, quello che ho adottato con successo, consiste nel cospargere con della paraffina (o vaselina) il bordo dell'arena. La paraffina la vendono dai ferramenta e in farmacia, costa poco e con un barattolo ne avrete per sempre. Usate un pennello per cospargerla sul bordo superiore della bacinella. Ne va usata pochissima, il bordo deve risultare appena unto, se esagerate la paraffina colerà al'interno dell'arena causando chiazze unte nel terriccio. Io cospargo il bordo meno di una volta al mese, non ho avuto mai nè fughe nè morti accidentali.

L'altro sistema è quello di cospargere il bordo con del comune silicone trasparente. Il silicone risulta sgradevole alle formiche che eviteranno di camminarci sopra. Avevo adottato questo sistema prima della paraffina, creando uno strato di un paio di centimetri tutt'intorno il bordo sul lato interno dell'arena; l'incoveniente che riscontrai fu che dopo qualche settimana il silicone si scollò dalla plastica della scatola, ripetei l'operazione avendo cura di abradere la superficie interna ma il silicone non fece presa lo stesso.
Il terzo metodo, che però non ritengo necessario, è quello di procurarsi una scatola di plastica provvista di coperchio, praticare una finestra nel coperchio e fissarci con del silicone o della colla della rete per zanzariere. Lo svantaggio di questo metodo è che l'osservazione delle formiche viene limitata.

Infine l'area destinata alla discarica: si realizza allo stesso modo dell'arena, ma potete utilizzare una scatola di dimensioni decisamente inferiori. Per convincere le formiche ad utilizzarla come discarica potrete ungere con del cotone imbevuto di olio di oliva qualche zona della scatola (anche qui attenzione a non esagerare, meglio poco che rischiare di creare una trappola mortale) questo perchè il ferormone che indica ad una formica quando una sua compagna è morta è proprio l'acido oleico. Se dovessero scegliere comunque una zona dell'arena come pattumiera, con pazienza spostate gli scarti nel contenitore giusto fino a quando non si convinceranno.

sabato 2 gennaio 2010

Costruire il formicaio in gesso - cpt. 4 - lo stampo in gesso

E` tempo ora di preparare lo stampo in gesso. Sciegliete il gesso di tipo scagliola, a presa rapida, procuratevi una bacinella abbastanza capiente dove mescolare il gesso con l'acqua e una stecca di legno con cui mescolare il tutto. Bisogna porre molta attenzione a due fattori:
  • il rapporto acqua\gesso: la miscela deve risultare densa come lo yogurt. Se e` troppo densa una volta colata sullo stampo non si distribuira` in tutti gli interstizi formando bolle e spazi vuoti, al contrario, se troppo liquida, una volta ascitta si rivelera` troppo tenera e quindi "aggredibile" dalle formiche.
  • bisogna mescolare in modo uniforme e costante, per poco tempo, perche` il gesso rapprende in fretta, ma non troppo velocemente per non creare bolle.
Versate il tutto nello stampo, in modo che resti fuori dal gesso solo il tappo per l'cqua, attendete almeno 15 minuti, meglio 30, poi staccate i pezzi di cartone laterali incidendoli presso i fori dei tubi e rimuovete pazientemente la pasta sale, che comunque non aderisce al gesso.
Quando il formicaio sara` completamente asciutto (2-3 giorni) potrete applicare la lastra in plexiglas mediante quattro viti agli angoli ed eventualmente una al centro.


Bisogna anche progettare un piedistallo. Come si intravvede dalla foto qui sopra, la soluzione che ho scelto e` stata una semplice asse in legno a cui ho applicato quattro piccoli reggimensole. All`interno di ogni reggimensola e sul fondo in legno ho applicato del velcro (quello che si applica sotto i piedi delle sedie) per smorzare eventuali vibrazioni, molto fastidiose per le formiche, e per poter eventualmente estrarre il formicaio dal piedistallo.

venerdì 1 gennaio 2010

Allevamento delle Crematogaster scutellaris


Vi segnalo un articolo interessantissimo sull`allevamento delle Crematogaster scutellaris, le cosidette formiche rizzaculo o testarossa:

http://neptunalia.net/rivista/index.php?lang=it&page=articolo&id=21&npag=6